Gli stress biotici sono fenomeni ambientali che vanno a creare delle situazioni di stress per le piante, andando ad impattare negativamente sul loro metabolismo e modificando temporaneamente o in maniera continuativa la normale vita vegetativa dell’organismo. A differenza degli stress abiotici, che sono indotti da carenze o eccessi di diversi fattori di natura ambientale, gli stress biotici sono causati da altri organismi viventi. Per “altri organismi viventi” intendiamo quindi i cosiddetti “fito-patogeni”, ovvero funghi, batteri, virus, insetti, piante infestanti e animali terricoli.

Che tipo di danni provocano?

Durante le fasi di stress biotico, la pianta soffre di cali energetici poiché il parassita va a modificare a proprio vantaggio il metabolismo vegetale; in altri casi, invece, la perdita di energia è determinata dalla pianta stessa che, andando a rispondere all’attacco degli organismi, mette in atto determinati sistemi di difesa che richiedono energia. Gli stress biotici possono provocare un’ampia varietà di danni alle piante, tra cui malattie, difetti di crescita, riduzione della resa e persino la morte. Le conseguenze variano in base alla tipologia del parassita, alla durata espositiva al fattore di stress e allo stato di salute iniziale della pianta.
Come si combattono?
Gli stress biotici si possono combattere attraverso strategie quali:
  • Il controllo biologico, ovvero l’utilizzo di organismi che hanno effetti benefici. Questi organismi possono essere predatori, parassitoidi o microrganismi che sono utili a controllare gli organismi nocivi che attaccano le piante
  • Il controllo culturale, ovvero l’utilizzo di pratiche agricole utili a ridurre la propagazione di organismi nocivi. Alcuni esempi di pratiche agricole sono la rotazione delle colture, la potatura, la pulizia e la diserbo.
È importante riuscire a adottare un approccio integrato che combini ambo le strategie di controllo al fine di ridurre il più possibile gli effetti degli stress biotici sulle piante e migliorare la salute delle colture.